Ampliamento di residenza collettiva
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- Via Alberto Mario, 40068 San Lazzaro di Savena (Bo), Itália
- Ano
- 2014
Il complesso oggetto dell’intervento sorge sulle colline San Lazzaro di Savena, comune limitrofo all’area metropolitana di Bologna, in affaccio da un lato sulla città e dall’altro sulla campagna collinare. L’edificio principale è stato costruito alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso come primo lotto di un progetto più vasto che pensava il complesso come sede di un polo dell’assistenza che vedeva affiancati, in un unico contesto sociale, un Collegio Internazionale votato all’accoglienza di giovani studenti meritevoli privi dei sufficienti mezzi economici, una Casa di Assistenza per anziani e un Villaggio detto “dei Giovani Sposi”, pensato per accogliere giovani coppie che qui avrebbero potuto iniziare a costruire la propria famiglia. Dell’intero progetto fu realizzato solo il primo tassello, il collegio.
Il progetto di ampliamento che qui si presenta è il primo dei diversi interventi previsti all’interno di un più ampio Progetto Planivolumetrico e segue l’intervento di restauro e adeguamento normativo attuato sul corpo principale, del quale si configura come estensione delle dotazioni funzionali.
La nuova ala sorge in adiacenza al fabbricato esistente ed è ubicata all’interno della proprietà in una porzione di terreno pressoché pianeggiante in affaccio, verso sud, sulle colline del parco dei Gessi mentre, verso nord, il discendere delle stesse apre la vista sulla pianura e la città di Bologna, della quale si possono facilmente scorgere le due torri e i simboli del suo centro storico.
L’ ampliamento è un edificio di semplice disegno, composto da due distinti elementi volumetrici: il primo, geometricamente molto contenuto, contiene il nuovo corpo scale e funge da mediazione con l’edificio esistente; il secondo, che è il vero corpus del nuovo fabbricato, è un volume compatto di tre piani fuori terra più un piano interrato, integrato funzionalmente all’architettura del complesso esistente della Villa della quale ripete esattamente la scansione dei piani orizzontali. Le destinazioni d’uso previste sono le seguenti: al piano interrato archivi e spazi tecnici e di servizio; al piano terra gli ingressi e l’appartamento del custode; al piano primo camere da letto, direttamente collegate con il piano primo del complesso di cui tale ala è ampliamento e di fatto ad integrazione dello stesso; al piano secondo l’appartamento del Direttore.
La facciata sulla città, a nord, presenta poche aperture, legate fondamentalmente alla necessità funzionali, mentre sul lato opposto, cioè verso la collina, il fronte si apre in tre sovrapposte grandissime vetrate a tutto prospetto che al piano terra si aprono direttamente sul giardino, mentre ai piani superiori danno l’accesso a balconi coperti che proteggono e mediano l’interno dall’esposizione diretta al sole.
Il rivestimento esterno è a doghe verticali di legno le cui sfumature, che ben si sposano con il paesaggio rurale circostante, esprimono la volontà di perseguire i valori di una architettura più vicina agli elementi materici e cromatici del contesto ambientale nel quale si va ad inserire. Tutti gli infissi sono in alluminio, del medesimo colore bruno scuro, simile al rame ossidato, degli infissi esistenti nel grande fabbricato adiacente al quale questo ampliamento si lega come ideale evoluzione architettonica.